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CITTA' DI ALTAMURA
5 maggio

Solenni festeggiamenti in onore di

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Celebrazioni religiose
Messa solenne con il Vescovo Mons Mario Paciello. Dalle ore 19 solenne Processione della statua in legno policromo di Santa Irene, accompagnata dalla statua di San Giuseppe.

Altamura, essendo particolarmente esposta alle intemperie atmosferiche con caduta di fulmini causa la sua elevata posizione a ridosso delle Murge, ai primi del ‘700 sentì il bisogno di ricorrere a Santa Irene Vergine e Martire, proclamandola Patrona secondaria della città. Nella riunione del 25 agosto 1721, il Real Capitolo della Cattedrale accolse "con grande devozione et fu applaudita la proposta del procuratore generale canonico Don Marco Papa a finché se ne supplica la Sacra Congregazione a finché s’accetta il desiderio di tutti degnarsi concedere S. Irene per Protettrice minus principaliter con poterne fare l’Officio conforme lo fanno nella Città e Diocesi di Lecce il 5 Maggio" (Actus Capitulares IV f.55).
Intanto nel 1726 i fulmini caddero con più frequenza e con rilevanti danni alla Cattedrale, alle case della città e del contado, nonché con la morte di persone e di animali. Il ricorso alla preghiera per implorare la clemenza divina ad intercessione di S. Irene riuscì a far cessare il terribile flagello. Allora tutti i cittadini concordemente stabilirono di ricordare questo avvenimento ogni anno il 4 maggio (vigilia della festa) con la celebrazione di una messa votiva in onore della Santa nella Cappella di S. Giuseppe, dal 1638 Patrono Principale di Altamura. Si fece dipingere l’immagine della Santa e la si collocò in alto dentro al prospettiva dell’altare.
Sollecitati dal clero e dal popolo, le autorità comunali, con il Sindaco dott. Nicolò Basiletti, nella seduta consiliare del 4 maggio 1727, decisero e fecero verbale notarile da inviare con documentazione alla Sacra Congregazione per sollecitare il decreto di proclamare S. Irene patrona della Città "che tutto il popolo con gran divozione bramano…ed ancora solennizzare la festa della Santa nel suo giorno e con l’assistenza ed intervento di tutti gli officiali pro tempore de reggimento della città predetta, e dal Sindaco si debba fare ogn’annola solita offerta di voto…". Poiché il Decreto di Urbano VIII del 23 marzo 1630 stabiliva che l’elezione di un Patrono della Città doveva essere fatta dal popolo, mediante il Consiglio Generale della Città con il consenso espresso del Vescovo e del Clero, nella riunione del 14 novembre 1727, il Real Capitolo torna sull’argomento. "Si dispensarono i voti, e bussolato con voti segreti vennero tutti i voti favorevoli nemine discrepante et si replicò al procuratore generale, D. Vito Angelo Di Noia, che ne scrivesse alla Sacra Congregazione acciò si degnasse dispensarci tal gratia in eligerne detta S. Irene per Patrona manus principalis di detta Città e farne dire l’Officio in onore di detta Santa che il tutto a somma gratia quod Deus Laus Deo…Ita est ego Thomas Gramegna Cancellarius et Notarius" (A.C. V I.54). Non mancarono il voto e l’istanza del Capitolo della Collegiata di S. Nicolò dei Greci e dei superiori dei Conventi degli Ordini religiosi "tanto in proprio quanto in nome dell’altri religiosi delli proprii Conventi" (Frati Predicatori, Frati Conventuali, Frati Minori Osservanti, Frati Minori Cappuccini, Agostiniani, Frati Minori Riformati, Carmelitani).
A questa documentazione, il 22 maggio 1728 Mons. Antonio de Rinaldis, Arciprete e Ordinario di Altamura, allegava la sua ufficiale richiesta alla S. Congregazione e propriamente alla Commissione Cardinalizia di quel Dicastero. Il 3 luglio 1728 uscì finalmente il Decreto con cui la S. Congregazione approvava e confermava che S. Irene fosse eletta e proclamata Patrona secondaria della Città di Altamura.
La festa in onore della Santa continuò a solennizzarsi con la partecipazione del Clero e delle autorità civili, che puntualmente rifacevano l’offerta-voto, e tutti i cittadini conferivano la decima (‘u minzett – misura di grano) del loro reddito, sempre e solo il 5 maggio fino a quando Pio VI, con Rescritto dell’11 gennaio 1792, concesse anche il Patrocinio della Santa, con l’Ufficio e Messa, da celebrarsi il 16 agosto a ringraziamento dell’annata amministrativa e lavorativa (Arch. Cap. Miscellanea IV; Concl. Capit. IX).
Sotto Mons. Falconi fu dedicata a S. Irene la quarta cappella della navata a destra (posta di fronte alla Cappella di San Giuseppe) e nel 1867, a spesa della Deputazione di S. Irene, il pittore altamurano Francesco Lorusso eseguì la tela con l’immagine della Vergine e Martire e fu fatta costruire la bellissima statua in legno policromo che viene portata in processione. Fu nel 1937 che la Santa Sede concesse, per la sempre crescente devozione del popolo altamurano verso la Santa, che S. Irene fosse dichiarata Patrona Principale (come S. Giuseppe) di Altamura (Del. Cap. 6/10 e 7/11/1937). Successivamente Mons. Dell’Aquila, vedendo trascurata la solennità del 15 agosto (S. Maria), traferiva il patrocinio di S. Irene dal 16 al 14 agosto.

(testo del Can. Don Oronzo Simone, Archivista Capitolare)

INNO IN ONORE DI S. IRENE

Il grande figlio altamurano, il musicista Francesco Saverio Mercadante, invitato a dirigere la musica nella sua Altamura per la festività di Santa Maria e di Santa Irene nei giorni 14-15-16 agosto 1844, musicò in onore della Madonna l’Ave Maria (Salve Maria) e durante il viaggio in posta (carrozza postale) da Napoli musicò in onore di S. Irene il celebre Inno:

ASCOLTA Concerto per Clarinetto
1° Movimento di Francesco Saverio Mercadante

Irenes Martyr inclita
flagrans flos pudicitiae
Cristo Regi gratissima
Miris fulgis prodigiis.

Nos iuva tuis precibus
ut a sagittis et a fulminibus
et a cunctis periculis
vivamus semper liberi.

Tu, superatis hostibus,
ad summam Dei gloriam
de mirandis suppliciis
retulisti vistoriam!

CULTO DI SAN GIUSEPPE AD ALTAMURA

s. Giuseppe fu proclamato Patrono di Altamura il 27 febbraio 1638, ma il suo culto era professato già nel 1400, perché nella Cattedrale esisteva un altare dedicato al glorioso Patriarca. Nel 1527 Mons. Niccolò Sapio fece costruire, sempre nella Cattedrale, la Cappella in onore di San Giuseppe, che fu ingrandita nel 1653 sotto l’Arciprete spagnolo Giovanni Montero Olivares. Nell’anno successivo fu collocata sull’Altare la pregevole e singolare statua di marmo del Santo, opera dello scultore romano Giacomo de Micci, discepolo del Bernini. Il 26 novembre 1742 fu consegnata dall’argentiere napoletano Ignazio Nassi la statua in argento di S. Giuseppe a nezzo busto che veniva portata in processione dai maestri sartori. La statua fu purtroppo venduta nel 1809 per urgenti riparazioni alla Cattedrale. Nel settembre 1836 la Città di Altamura fu liberata dalla sciagura della peste e del colera per intercessione del Santo Patrono. Per ringraziamento gli altamurani acquistarono a Venezia la statua in legno policromo, tuttora esistente. Sotto l’Arco di Porta Bari c’è una lapide murata a commemorare il terzo centenario della proclamazione del Patriarca S. Giuseppe a Patrono di Altamura.

cattedrale di Altamura

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

saverio Mercadante