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Punta perotti, non si discute
La maggioranza fa mancare il numero legale
Giuseppe Armenise (10 ottobre 2000)

 All’ordine del giorno, Punta Perotti. Ma sulle torri a sud del lungomare di Bari, già oggetto di una lunga vicenda giudiziaria, in pratica il consiglio comunale ha deciso, almeno nella seduta di ieri, di non discutere.
Il motivo, secondo maggioranza e opposizione, sta nella differente concezione che gli schieramenti politici rappresentati in assemblea hanno del proprio ruolo. Se dai banchi della maggioranza (e in particolare per bocca di Angelo Pugliese - Cdu - Giuseppe Gonnella - Forza Italia - e Gaetano Anaclerio- Ccd) c’è stato il rifiuto netto di entrare nel merito di una questione su cui potrebbe essere richiamata in causa la magistratura penale (stanno decorrendo i termini per 1’eventuale impugnazione della sentenza di piena assoluzione alla corte di cassazione), 1’opposizione ha cercato fino all’ultimo di far valere 1’idea che il confronto politico sulla funzione e sugli obblighi di carattere amministrativo del consiglio comunale sono altri e ben di- stinti da quelli di carattere giudiziario. La contrapposizione insanabile si è evidenziata sin dal principio della riunione. Angelo Pugliese ha preliminarmente posto una pregiudiziale di procedura: "E' giusto - ha chiesto al presidente del Consiglio - diffondersi in una discussione che potrebbe creare qualche imbarazzo al libero convincimento del magistrato che sta valutando 1’ipotesi di impugnare la sentenza della corte - d’appello in Cassazione?" Al di li del merito della do manda, il consigliere dei Democratici di sinistra, Giovanni Giannini, ha spiegato che non si può sottrarre al consiglio comunale la possibilità di confrontarsi su temi della vita cittadina. Non a caso, 1’autoconvocazione e statutariamente una possibilità concessa ad una minoranza di consiglieri per poter far valere il proprio diritto di espressione democratica.
Negare con una pregiudiziale tale diritto sarebbe - secondo Giannini - come cancellare dallo statuto la possibilità stessa di autoconvocazione. Ma il segretario generale, Antonio Nasuti, ha respinto, carte alla mano, 1’obiezione sollevata da Pugliese. La discussione non si e comunque tenuta.
Dopo qualche schermaglia iniziale, che ha seguito 1’introduzione dell’argomento da parte del consigliere Maria Maugeri (Verdi), 1’intervento di Ludovico Abbaticchio (Ds) è una breve relazione storica dell’assessore Donato Bosco, il consigliere Gaetano Anaclerio ha annunciato la sua intenzione di abbandonare 1’aula.
A questo punto, il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Gonnella, ha chiesto la verifica del numero legale mentre i banchi della maggioranza si svuotavano progressivamente. In aula, tranne qualche sparuta eccezione, c’erano solo consiglieri d’opposizione. Inevitabile per il presidente dell’assemblea, Francesco Monteleone, sciogliere la seduta.
Della seduta rimangono le accuse di Antonio Di Matteo (Rifondazione comunista) a Gonnella: "Rinunci alla discussione dichiarando, cosa gravissima, che il consiglio comunale non è centrale nell’attività amministrativa di questo Comune", 1’assenza dalle schermaglie (anche fuori onda) centrodestra-centrosinistra del gruppo di Allanaza nazionale e uno schieramento mai visto prima di agenti di Polizia municipale a protezione dell'accesso alla sala Massari, dinanzi alla porta della tribunetta stampa, nell'ala riservata al pubblico contro qualsiasi schiamazzo.

Giuseppe Armenise

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