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Centrosinistra: Nuovi elementi di illegittimità
Conferenza stampa per spiegare l'iniziativa
g. arm. (10 ottobre 2000)

L'ordine del giorno non è ancora stato ufficialmente illustrato in aula, che 1’aula e già vuota di consiglieri i quali pure, conoscendo l'ordine del giorno, avevano risposto alla convocazione del consiglio. Inusualmente, dunque, i gruppi del centrosinistra spiegano in un’improvvisata conferenza stampa i contenuti della proposta che avrebbero voluto sottoporre all’esame del consiglio.
Giovanni Giannini, anche nella sua veste professionale di avvocato, spiega che sono emersi elementi nuovi o non adeguatamente valutati, studiando le pagine di documentazione raccolte dai magistrati e le altrettante scritte dai giudici di primo, secondo grado e Cassazione (in sede cautelare), tali da ipotizzare 1’illegittimità (amministrativa) delle concessioni edilizie rilasciate per Punta Perotti.
Questo, ha detto Giannini, avrebbero voluto raccontare alla maggioranza i consiglieri d’opposizione, richiamando il diritto-dovere del consiglio di adottare tutti gli strumenti di autotutela (qualora non lo faccia il sindaco, a ciò deputtato dalla legge 47/85) previsti dalla legge per non reiterare una supposta irregolarità nel comportamento dei precedenti amministratori. "Avremmo preferito che ci dicessero - dicono in coro i consiglieri del centrosinistra - che quanto abbiamo raccolto è frutto di improvvisazione, che abbiamo torto su tutta linea.
Invece ci hanno negato la possibilità di discutere". In cosa consistono, in definitiva, i nuovi presunti aspetti di illegittimità in base ai quali si chiedeva che il consiglio considerasse 1’opportunità di annullare le concessioni edilizie di Punta Perotti? Sintetizzando la lunga disquisizione tecnica contenuta nell’ordine del giorno, consisterebbero nel fatto che il vincolo di inedificabilità sulla fascia di 300 metri dalla costa dove sorge Punta Perotti non discende dal complicato e discusso intreccio di leggi regionali e nazionali che sono state lette e rilette durante il processo, ma principalmente dal Piano regolatore (Prg) di Bari stesso. Questo in virtù della "declaratoria di conformità del Prg alla legge 56/80". Il consiglio comunale, in pratica, nel 1988, dichiarando lo strumento urbanistico conforme alla legge regionale, recepiva automaticamente - secondo le opposizioni - il vincolo dell’inedificabilità entro 300 metri dalla costa. Con questo cadrebbe, sempre secondo il centrosinistra, ogni possibile disquisizione su deroghe a tale vincolo introdotte da leggi successive.

(g. arm.)

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