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"Abbattiamoli o completiamoli
così i palazzi sono una bruttura"

Il sindaco: aspettiamo la sentenza della Cassazione
RAFFAELE LORUSSO (12 gennaio 2001)

«Sono aperto a qualsiasi soluzione. Non vorrei che a forza di battaglie, giudiziarie e non, i palazzi restassero così come sono ancora per molti anni. Quella sì che sarebbe una vera bruttura». Tornato sul ponte di comando dopo una breve vacanza in Thailandia, il sindaco Simone Di Cagno Abbrescia invoca serietà. «Quelle costruzioni — spiega — non possono restare così: o si abbattono o si proseguono i lavori».
Sindaco Di Cagno Abbrescia, per lei Punta Perotti è un’eredità del passato. Come la sta gestendo?
«Con grande serenità. Tutti ne parlano, io, invece, credo che sia necessario un segnale di serietà, se non altro perché se ne sta occupando la magistratura. Dobbiamo attendere che la giustizia, nella sua massima espressione qual è la Corte di Cassazione, faccia il proprio corso. Questo non significa che ciascuno di noi non abbia fatto le proprie valutazioni, ma l’amministrazione comunale è un’altra cosa: deve produrre atti, non può decidere sulla scia di quello che pensa l’opinione pubblica».
Giudizio sospeso fino alla sentenza della Cassazione?
«La magistratura ci dirà se gli atti sono legittimi. Se dovremo abbattere i palazzi lo faremo. Fino a quando la Cassazione non si sarà pronunciata resteremo freddi e muti. L’unica mia preoccupazione è di fare gli interessi della città».
Ritiene che i palazzi di Punta Perotti facciano gli interessi della città?
«Non mi spaventa una città che cresce e si sviluppa sul mare. Ci sono esempi in tutto il mondo: a Miami e Boston hanno costruito grattacieli sul mare che sono diventati capolavori dell’architettura contemporanea. Vogliamo una città più bella. Anche il teatro Margherita fu contestato per le stesse ragioni per cui, oggi, si contestano i palazzi di Punta Perotti. La stessa cosa avvenne per il lungomare che, oggi, è fra i più belli d’Italia. Mi fa specie che nessuno parli degli scempi urbanistici realizzati sulla costa a Fesca e San Girolamo».
Lei ha affermato di avere un’opinione su Punta Perotti, inchieste giudiziarie a parte. Qual è?
«Così come sono, tutti pilastri e solai, i palazzi sono oggettivamente brutti. Se la magistratura dirà che non vanno abbattuti, chiederemo ai proprietari e ai costruttori di presentare un piano per la valorizzazione del paesaggio. Se dovremo abbatterli procederemo con le ruspe, non ci sono dubbi».
I palazzi di Punta Perotti spinsero il ministero dei Beni culturali a emanare un decreto che imponeva un vincolo su tutto il litorale cittadino. Il Tar ha sospeso quel provvedimento, ma i rilievi che ne erano alla base restano: che cosa stanno facendo Comune e Regione per tutelare la costa?
«Lo strumento urbanistico vigente è il piano regolatore generale, è a quello che bisogna rifarsi. Possiamo essere d’accordo nel dire che quei palazzi sono brutti, ma finora la magistratura ha detto che non sono illegittimi».
Davanti a Punta Perotti il piano regolatore prevede un porto turistico. Come si concilierebbe con la spiaggia di Pane e Pomodoro e con quella che nascerà entro la prossima estate? Non c’è pericolo di inquinamento?
«Spiagge e porti turistici convivono in tutte le parti del mondo. In Costa azzurra c’è un porto turistico ogni miglio e mezzo e non mi pare che i bagnanti siano mai fuggiti, anzi. Un approdo di questo tipo deve essere visto anche occasione per creare nuove attività economiche e nuove occasioni di svago».
Il presidente dell’autorità portuale, però, vedrebbe bene il porto turistico nell’area portuale...
«Si può fare anche lì. L’attività nautica a Bari è sempre stata soffocata dalla mancanza di spazi. L’ambito messo a disposizione dal porto rappresenterebbe un’ulteriore alternativa e non sarebbe in concorrenza con l’altro porto turistico».
Intanto, il centrosinistra invoca la revoca delle concessioni edilizie rilasciate per Punta Perotti...
«Il professor Solarino diceva che tutto è possibile, tranne l’uomo gravido. Bisogna valutare bene le conseguenze di un’azione di questo tipo. Se il ministero ha i soldi per espropriare e abbattere i palazzi, faccia pure. Ma non va dimenticato che siamo in uno Stato di diritto...».

 


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