Ritengo opportuno sostenere l'iniziativa dei gruppi del centrosinistra al Comune di Bari volta a ricostruire passo dopo passo l'iter amministrativo che ha portato alla costruzione del complesso di Punta Perotti; credo sia infatti condivisibile la posizione per la quale non è sufficiente limitarsi alla semplice verifica del rispetto formale dell'iter e della sussistenza materiale della documentazione. Bene fa il centrosinistra a voler entrare nel merito valutando se tutte le autorizzazioni e deroghe rilasciate sono legittime, coerenti e rispettose della normativa vigente all'epoca. Non fare questa dovuta ricostruzione significherebbe condividere moralmente oggi le eventuali responsabilità nate attorno alla vicenda. In particolare mi sembra opportuno capire come mai non furono portate in consiglio comunale per l'approvazione varianti importantissime quali quella dell'aumento dell'altezza degli edifici per altri 4 piani e la rotazione degli stessi in senso perpendicolare rispetto alla darsena.
Questo chiarimento è dovuto in primo luogo ai cittadini baresi che hanno diritto di sapere se la legge è stata rispettata in pieno nella gestione di un'area così importante per la vita cittadina quale quella del lungomare. Questo importante passo coincide con un ampio dibattito che si è riaperto in città sulla pianificazione e sulla gestione dei suoi spazi vitali. In questo senso, credo sia importante portare con maggior forza nell'agenda delle «emergenze» cittadine il caso Fibronit. Come è noto, la maggioranza di centrodestra ha deliberato, attraverso la previsione di edificabilità dell'area, la rimozione dell'immobile industriale ex Fibronit, struttura carica di amianto situata in pieno centro urbano.
* Parlamentare europeo Ds