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Le colpe di imprese troppo spregiudicate Ancora tante le adesioni dei lettori alla campagna promossa da "Repubblica" il sondaggio (12 gennaio 2001) «La
città e il mare: oltre Punta Perotti»: è il tema
dellincontrodibattito che si terrà venerdì prossimo,
19 gennaio, alle 17.30, nellauditorium della Vallisa, piazza del
Ferrarese. Lincontro, organizzato da «Città plurale»,
sarà introdotto da Franco Cassano: vi parteciperanno Dino Borri,
Nicola Martinelli e Gianfranco Viesti. «Ladri
di galline. È questo il commento che a me viene più naturale
fare, pensando alla imprenditorialità barese e a quella caratteristica
specifica che ha di arraffare più soldi possibile. Punta Perotti
è il simbolo contemporaneo di questa attitudine specifica; dico
contemporaneo perché la città di Bari, purtroppo già
in passato è stata più volte oggetto di scempio architettonico.
Perché dunque lagnarsi, sollevare polveroni, indignarsi, commentare
animosamente. È un imperativo categorico, è il mio senso
etico prima di cittadino che di giovane architetto che mi spinge a dire
che punta Perotti è uno scempio architettonico di cattivissimo
gusto, privo di alcuna qualità architettonica, frutto solo della
più bieca speculazione edilizia, figlio delle palazzine anni
'60. Esso va espropriato per pubblica utilità e demolito». «Anch'io
sono contrario a quella specie di saracinesca. Vorrei che fossero abbattuti
quei bestioni che rovinano la costa e sono antiestetici». «Mi
vergogno ogni volta che entro in città e soffro ogni volta che
ne esco». «Credo
sia ora di prendere una decisione seria (una volta tanto). Di finirli...
non se ne parla proprio. Che si decidesse di abbatterli, allora. Non
è solo un insulto alla nostra città, a noi baresi, alla
bellezza che caratterizza le nostre coste. È anche un'offesa
ai turisti (pochi? Chissà perché...) che si aspettano
luccicanti, fresche e incontaminate coste pugliesi. Io mi domando che
tipo di pubblicità venga fatta del nostro mare all'estero. «Il
lungomare di Perotti non merita di essere deturpato da quest'orribile
costruzione. L'architettura urbanistica della città è
lo specchio della città stessa, della sensibilità dei
suoi abitanti. In quanto baresi e pugliesi non possiamo non sentirci
offesi e denigrati da una costruzione simbolo dell'arrogante potere
di una classe politicoimprenditoriale che crede di poter ancora governare
con la prepotenza e l'impunità di un sistema, quello clientelare,
ormai morto. Per una questione anche di dignità abbattiamo Punta
Perotti». «Sono
assolutamente disgustato dalla pantomima che da anni si svolge intorno
a PUNTA PEROTTI, specie quando noti architetti e ingegneri dicono la
loro, pontificando su impatto ambientale, concessioni e magagne politiche.
Mi chiedo: dov'erano tutte queste persone quando hanno iniziato lo scavo
e gettato le fondamenta dei palazzi? Perché non si è bloccato
il tutto all'inizio quando già un qualsiasi ingegnere o architetto
poteva capire quello che stava e che sarebbe avvenuto? Credo che sia
tutta una farsa e quei palazzi non verranno mai abbattuti». |
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