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"Sanatorie no"
Il ppi (12 gennaio 2001)

Ritengo giustissima l’iniziativa di «Repubblica» di far parlare i cittadini sul tema di «Punta Perotti». Intervengo perché anche i partiti devono esprimersi su un tema che riguarda i cittadini della nostra Regione, in quanto Bari è città capoluogo.
I Popolari non sono assolutamente d’accordo sull’ipotesi di sanare l’abuso di Punta Perotti, sempre che di abuso si tratti. Non è possibile continuare con «sanatorie» che legittimano l’abuso e perpetuano il vizio italico che alla fine tutto si aggiusta.
La realizzazione di Punta Perotti è esteticamente mostruosa. Se trattasi di reato od omissione, agli organi competenti il giudizio. Una cosa va sottolineata: chi è responsabile di omissione? Perché si è giunti a tal punto? Chi non è intervenuto in tempo? Ora non può pagare il cittadino con la «sanatoria di cosa»? Forse solo di interessi forti? C’è, semmai, possibilità di sanare piccole violazioni compiute da alcuni cittadini? No, e allora l’unica sanatoria moralmente e giuridicamente accettabile è la restituzione del lungomare di Bari ai legittimi proprietari, cioè ai cittadini pugliesi.
Attenzione, però, alle tante Punta Perotti delle quali non si parla nella nostra Regione a chi, invece, potendo e dovendo assumere atteggiamenti amministrativi e legislativi conseguenti, si limita a guardare e a perpetuare la politica «degli amici» che minimamente migliora le condizioni di vita dei cittadini pugliesi.
GEROLAMO GRASSI
segretario provinciale del Ppi

 


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