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Né di destra né di sinistra è solo un’offesa per Bari
I pareri dei cittadini sullo scandalo edilizio del lungomare
Francesco Fanelli (13 gennaio 2001)


Prosegue l’adesione dei cittadini baresi al «sondaggio», via fax ed email, lanciato da Repubblica Bari sullo «scandalo di Punta Perotti». Numerosi i pareri (alcuni anche controcorente) che continuano a giungere ogni giorno in redazione. Ne pubblichiamo alcuni.
«Sono d'accordo con l'abbattimento dei palazzi di Punta Perotti e sarò grata a tutti coloro che riusciranno ad eliminare una simile bruttura».
Carmela Masciale
«Quei palazzi devono essere abbattuti».
Antonio Petrillo
«Punta Perotti va abbattuta, come chi ne ha approvato il progetto! Èora di finirla cone questo schifo!»
Ilaria
«Entrando in Bari , per me che non sono barese, anni fa, vidi degli arditi e modernissimi grattacieli che mi impressionarono favorevolmente. Ancora oggi quella prima impressione non è cambiata. Cosa penso dei famosi palazzi? Che sono la cosa migliore si potesse fare in quella zona della città che , al di là delle demagogie nationalambientalistiche, è sempre stata e continua a essere una delle zone più degradate e abbandonate di Bari : rifiuti di giorno e prostituzione di notte sono le uniche sue risorse. Il loro completamento valorizzerebbe tutta l'area che diverrebbe tessuto urbano vero e proprio e non come oggi una periferia squallida che non è nè città nè campagna e nè tantomeno zona verde. E poi lo dico da ambientalista convinto ma senza ipocrisie, non mi pare costituiscano tutto questo attentato alla costa , al paesaggio o quant'altro: la distanza dal mare è ragguardevole e la stessa loro concezione architettonica non è poi così spregevole anzi! E poi per ricollegarmi a altro intervento del signor Felice Montebello , il tramonto si vede egualmente a meno che non vi andiate a ficcare proprio dietro i palazzi».
Avvocato Guido Pesce , Brindisi

«Punta Perotti è un monumento che a nessun artista che tale sia verrebbe mai in mente di costruire, è il monumento al discredito di quella forma di intelligenza umana che ha, come unico suo scopo, il perseguire in maniera costante e razionale la distruzione del bene comune. Bari è piena di questa cultura selvaggia che i cittadini non meritano e non bastano le feste di piazza a far dimenticare loro, le responsabilità che la politica, in senso lato del termine ha nei confronti dei cittadini. A Natale ho passeggiato per i vicoli stretti di Bari vecchia, mi sono ubriacato dell'anima e della memoria storica di questa citta che per una parte della mia vita mi appartiene».
Giacomo Monaco

«Sono un appassionato ed entusiasta lettore di Repubblica da almeno 15 anni, ed ancora più entusiasta lettore dell’edizione barese. Ho notato immediatamente che il vostro giornale ha fatto della questione di Punta Perotti un cavallo di battaglia, ma credo, a mio modestissimo parere, che si stia esagerando l’importanza di questa faccenda. Soprattutto trovo abbastanza singolare, in una città che soffre di un degrado spaventoso delle periferie e in cui i livelli di sicurezza personale sono molto bassi, tutto questo agitarsi e strepitare intorno ad una questione che dal punto di vista giuridico (l’unico che conta) sta avendo il suo normale e purtroppo lento svolgimento.
Giuseppe Liturri, Noicattaro

«Grazie a Repubblica per aver pubblicato l’articolo di Antonio Cianciullo su Punta Perotti. Chiunque guardi quei palazzoni non può che pensare una sola cosa: sono brutti, non dovrebbero esserci. E questo vale al di là di quello che facciamo quando entriamo in una cabina elettorale: volere un ambiente pulito e tutelato non è né di sinistra né di destra. Semmai, tutto questo dovrà diventare politica quando sarà ora di ricordarci chi, famiglia Matarrese a parte (di loro nessun barese per bene deve stupirsi, li conosciamo troppo bene…), ha consentito un simile scempio. Ricordiamocene e mandiamoli a casa, ancora una volta nell’urna».
Francesco Fanelli, Bari

 


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