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"Bordon, ci siamo anche noi" Ecco lo sfogo dei proprietari Il racconto di chi aveva già comprato un appartamento, rimasto però unillusione: noi, trattati da criminali LELLO PARISE (14/01/2001) «Lei
conosce il mio nome e cognome, io sono disposto a spiegarle come stanno
le cose, però mi faccia la cortesia di non rivelare la mia identità».
Parla un «clandestino» di Punta Perotti: sei anni fa sognava
di emigrare, insieme con la sua famiglia, in uno degli appartamenti vista
mare che i Matarrese avevano cominciato a costruire là dove ormai
continuano a crescere soltanto sterpaglie, mentre nel frattempo i palazzisaracinesca
alti così non danno soltanto limpressione di toccare il cielo.
Ma anche il fondo... «Ecco, ha capito perché non deve stampare
su Repubblica le mie generalità?!». Mi scusi, ma non abbiamo
capito. «Perché mi sono seccato di essere trattato come un
criminale, il responsabile di chissà quale reato. Leggo i giornali
e sono imbarazzato: Punta Perotti di qua, Punta Perotti di là.
Nessuno accusa me di niente, intendiamoci, io stesso tuttavia ho la netta
sensazione di avere commesso una cattiva azione... Ho solo comprato una
casa! Adesso, leggo pure che il ministro dellAmbiente ha deciso
di "cancellare gli ecomostri", tra cui, ovviamente, cè
Punta Perotti. E io che ho messo i soldi, che fine fanno i miei soldi?!». |
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