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"Siamo atterriti dal mostro"
Lo sfogo di alcuni alunni, il parere ‘contro’ di un lettore
Francesco Sollitto (14 gennaio 2001)

Cara Repubblica,
siamo gli alunni della 1a C, dell'Istituto comprensivo "Umberto ISan Nicola" di Bari. Solitamente andiamo al mare a 'Pane e pomodoro' e, nel momento di tuffarci, vediamo la meraviglia della nostra città (il NOSTRO mare), basta girarci e siamo atterriti dal 'mostro Perotti', "nanz a lecchj e mezz o stomc!".
Anche noi siamo offesi perchè ci insegnano che nella nostra vita c'è bisogno di "chiedere il permesso" per ogni cosa; in quella dei grandi, invece, tutto avviene senza regole.
E poi, tra qualche anno, avremo spazi per giocare?
La classe 1a C & l'insegnante di Lettere
Gentile redazione di Repubblica,
permettetemi di esprimere un parere fuori dal coro. Da sempre sensibile alle tematiche della protezione ambientale, non sono assolutamente d'accordo con il coro di proteste sollevatesi per la costruzione dei palazzi di Punta Perotti. Voglio ricordare che l'area in questione era completamente degradata, consegnataalla prostituzione ed alla delinquenza; nessun barese si è mai sognato, se non per particolari motivi, di spingersi a passeggiare in quella zona, ne mai qualcuno ha mai sottolineato la bellezza del paesaggio di Punta Perotti. Non credo inoltre che si possa minimamente paragonare l'impatto ambientale di Punta Perotti con altre realtà veramente tragiche (Fuenti). Provate ad immaginare quei palazzi finalmente ultimati e rifiniti, il porto turistico, un lungomare degno di questo nome con alberi , panchine etc. Un confronto possibile? Il lungolago di Chicago, uno dei più belli del mondo! A mio avviso l'ambiente va protetto , severamente, sempre e comunque ma valorizzando le aree degradate, e lasciando incontaminate le vere bellezze paesaggistiche (Gargano, Salento). Ultimiamo quindi finalmente questi palazzi.

 


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