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"Sindaco, si muova"
Gli ecologisti: può revocare la concessione
m.c. (6 gennaio 2001)

«Sindaco Di Cagno Abbrescia, prenda esempio dal Comune di Fasano e revochi la concessione edilizia per Punta Perotti». Il suggerimentoprovocazione viene dal coordinatore regionale dell’associazione nazionale «Verdi Ambiente e Società», Giacomo Annibaldis, che spiega all’amministrazione comunale barese come fare per «soddisfare le legittime richiste dei cittadini baresi contro lo scempio sul lungomare». Il segreto sta nel recepire quanto espresso dal Tar di Lecce sulla realizzazione di alcune villette a schiera in una zona di Fasano (Brindisi), sottoposta a vincolo di inedificabilità assoluto, in base alle legge regionale 56 dell’80, antesignana della legge Galasso.
Il Comune di Fasano, che aveva inizialmente firmato la concessione edilizia, l’ha revocata raccogliendo la richiesta dell’associazione ambientalista. Contro l’annullamento, gli imprenditori avevano fatto ricorso al Tar di Lecce, che il 6 dicembre scorso ha sentenziato: «il ricorso non appare suscettibile di futuro accoglimento», anticipando il giudizio di merito che sarà reso pubblico in questi giorni. «Il Comune di Bari, in virtù del danno ambientale e paesaggistico che si stava compiendo sul lungomare di Baricommenta Annibaldisaveva tutti i poteri amministrativi per intervenire e annullare una concessione edilizia che, purtroppo, vedrà in un futuro non remoto la costruzione di altri palazzacci e di un porto turistico che non promette nulla di buono per l’ambiente, se non una colata di cemento. Il sindaco, a questo punto, può intervenire, sempre che ci sia la volontà politica».
(m.c.)

 
 


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