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Anche l’opposizione
decida con chi stare
l’intervento (6 gennaio 2001)

Grazie «Repubblica»: il dibattito aperto sulle pagine di Bari sta restituendo finalmente visibilità alle mille voci spesso inascoltate della "città sommersa".
Le logiche che caratterizzano – oggi come ierilo sviluppo urbanistico della nostra città hanno di fatto evidenziato l’intreccio profondo ed inquietante fra affari e politica a discapito di tutti quei cittadini desiderosi di abitare in una "città bella" nella sua quotidianità e in tutto il suo territorio: non c’è soltanto Punta Perotti (e il progetto di "Porto verde"), c’è anche l’area della exFibronit su cui puntare tutta l’attenzione.
Ma di fronte alle prese di posizione contro "la saracinesca" ci poniamoda "ingenui" – una domanda: «Perché non si è sollevato lo stesso clamore quando è stato dato il consenso all’edificazione del "mostro"? Perché aspettare che fosse costruito l’ultimo piano? Non era già nelle mani della "politica barese" tutto il disegno che si stava realizzando?».
Meglio tardi che mai, si può rispondere, ma per il futuro occorre che la politica torni ad essere libera di rivendicare il suo ruolo, quello cioè di progettare e realizzare uno sviluppo per la valorizzazione ecoambientale del territorio, con uno sguardo privilegiato ai bisogni anche inespressi dei cittadini e non soltanto agli interessi di pochi e ben determinati poteri economicofinanziari.
Il rilancio di Bari "città bella" si può ottenere non solo con l’abbattimento di Punta Perotti ma soprattutto attraverso la rottura dell’intreccio antico di interessi reciproci fra politica e affari: se Punta Perotti sarà definita dalla Magistratura "una vergogna da cancellare subito", deve esseresenza tentennamenti – rasa al suolo!
In ogni caso è la classe politica (espressa da tutti noi cittadini) che ha permesso tale scempio urbanistico, sia con il suo esplicito consenso sia con il proprio "silenzioassenso"; è la classe politica che i cittadini devono saper rinnovare radicalmente, informandosi in tempo, partecipando in prima persona, facendo sentire la propria voce. E’ da ora che bisogna allertarsi contro la nuova cementificazione approvata in consiglio comunale con il terzo Ppa.
Meno cemento, più verde, strade agibili per tutti i cittadini, più spazi collettivi di vita sociale tutto l’anno, in centro come in periferia: su questo la classe politicaanche quella dell’opposizionedeve sapersi confrontare e decidere "da che parte stare".
Carlo Paolini

 
 


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