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La storia/Bolognese, a 84 anni conquista alla "Lombardi" il diploma di scuola media con i corsi serali
La partigiana Giuliana si è ripresa la gioventù
Tolmina Guazzalloca: "Bari, bella e pulita...ma
Punta Perotti è un’offesa al mare"
Nicola Signorile (20 giugno 2000)

Giuliana ce l'ha fatta. Era dai giorni della Resistenza che inseguiva quel traguardo. E finalmente ieri, in un'aula della scuola media "Lombardi", la staffetta partigiana Giuliana, al secolo Tolmina Guazzaloca, bolognese, 84 anni a settembre, ha sostenuto l'esame di licenza media. Promossa a pieni voti tra gli applausi degli insegnanti, dei colleghi -studenti e dell'assessore comunale alla Pubblica istruzione Domenico D'Oria, componente speciale della commissione d'esame. E’ toccato a Domenico D'Oria fare la prima domanda: "Che opinione s'è fatta di Bari?", chiede alla signora, che è sempre residente a Bologna, ma spesso viene a Bari, dove vivono suo figlio, la nuora e due nipoti. La signora Tolmina non ha esitazioni: "Ho trovato la città molto più pulita che in passato. E la gente mi sembra messa meglio: vedo le persone più sorridenti. Sara l'estate: ho visto la spiaggia di Pane e Pomodoro, così allegra...". S'illumina d'allegria anche il volto dell'assessore D'Oria, ma il sorriso gli si congela quando arriva la bordata della Tolmina: "pero c'è una cosa che non mi piace: quei due palazzoni di Punta Perotti sono un'offesa non solo a Bari, ma al mare stesso". Nell'aula della "Lombardi" invasa dal sole esplode un applauso unanime, totale: la partigiana di Bologna raccoglie il consenso, ma anche il ringraziamento dei suoi colleghi di corso, donne e uomini adulti che stanno per affrontare una prova che la vita gli ha impedito di sostenere quando erano ragazzi. E’ una donna del quartiere San Paolo, assidua alle lezioni serali della Lombardi, a spiegare la gratitudine: "Mi ha tolto le parole di bocca", dice, contenta che quelle parole siano state pronunciate davanti una piccola folla di giornalisti, cameramen e fotoreporter richiamati dal personaggio Tolmina. L'assessore D'Oria promette di raccontare al sindaco il disappunto della signora Guazzaloca e lascia che sia la professoressa Luisa Verdoscia a continuare l'esame. L'insegnante di Lettere chiede della sua esperienza nella guerra di Resistenza, quell'esperienza che Tolmina ha raccontato in un libro pubblicato dall'editore barese "Fratelli Laterza" (s'intitola Io mi chiamai Giuliana). La Giuliana: per le vie di Bologna- dice - la salutano ancora cosi, con il nome di battaglia, quello che si diede quando fu arruolata nel comando regionale delle Emilia, con il compito di tenere i contatti tra le brigate garibaldine. "Eh si che avevo paura - racconta - vivevo nel terrore di essere arrestata dai fascisti, eppure dovevo attraversare ogni giorno i posti di blocco con i documenti nascosti nella borsa. Avevo paura, ma mi facevo coraggio perché credevo in ciò che facevo ed ero consapevole di quel che bisognava fare". Le domande dei professori di matematica, di inglese e di educazione tecnica scivolano via di fronte a questa lezione di storia. Per molti dei presenti quelle pagine di storia vissuta sulla pelle da una ragazza di sessant'anni fa sono un'esperienza lontana. Per qualcuno e difficile finanche comprendere parole come "sopravvivenza". La partigiana Giuliana ha avuto ieri il suo risarcimento dalla storia, ma ha dovuto venire a prenderselo a Bari, mentre il sindaco di Bologna, Guazzaloca (non e suo parente, solo omonimo) sebbene avvisato non le ha scritto nemmeno un bigliettino per complimentarsi. La signora Tolmina solleva un po' le spalle e non commenta: l'esame è finito, con le congratulazioni del presidente della commissione, il prof. Giuseppe Paciullo. Con l'ultima ondata di flash, domande e telecamere la partigiana Giuliana va via, elegante nel suo tailleur grigio e la collana di coralli. Finito lo show, in un'altra aula tocca al signor Fiore sostenere l'esame. Ha una sessantina d'anni, una vita passata sui cantieri fino a diventare un piccolo imprenditore edile. Un figlio geometra, l'altro quasi. Anche lui ieri è stato risarcito dalla vita. Ha conquistato il diploma di licenza media spiegando ai professori come è cambiata in questi anni la tecnologia delle costruzioni. Le telecamere erano già spente quando il signor Fiore ha risposto alle domande della commissione: peccato, se le meritava anche lui.

Nicola Signorile

 

 



 

 

 

 

 

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