banner          Barisera.it             730

HomePage

Mappe Trasporti NotizieUtili Provincia

Appuntamenti

  
Torna
a Italia da Cancellare

dal
Nuovo Corriere Barisera

dal
Corriere

della Sera

da
La Gazzetta del

Mezzogiorno

Album Fotografico

Il caso punta perotti / L’ipotesi viene confermata da uno dei legali, il penalista Aurelio Gironda
Azione giudiziaria contro i pm?
Il collegio difensivo dei Matarresse medita la strategia
(21 giugno 2000)

Il collegio difensivo degli imprenditori Michele e Vincenzo Matarrese sta valutando l’opportunità di avviare un'azione giudiziaria contro i magistrati inquirenti che il 10 febbraio '97 ottennero dal tribunale di Bari il sequestro del complesso Punta Perotti, l’ecomostrò da 300.000 metri cubi che sorge sul lungomare a sud di Bari e che la Corte d'appello di Bari, il 5 giugno scorso, ha ritenuto perfettamente conforme alle leggi ordinando la revoca della confisca. Secondo quanto si è potuto sapere, lo staff legale romano dei Matarrese sta valutando la possibilità di ipotizzare a carico dei due magistrati inquirenti - i sostituti procuratori Ciro Angelillis e Roberto Rossi - presunte omissioni per non aver iscritto subito i nomi dei loro assistiti nel registro degli indagati, come impone il codice di procedura penale. Secondo i legali, i nomi degli indagati non sarebbero stati iscritti subito poiché i pm avrebbero affermato di non essere stati in grado di identificare immediatamente gli autori dei presunti reati poi contestati: violazione della legge Galasso, lottizzazione abusiva e distruzione o deturpamento di bellezze naturali. Invece - fanno notare i legali - proprio davanti al complesso in costruzione era esposto, in osservanza della legge, il cartello che riportava tutti i nomi delle persone voi portate davanti ai giudici. La difesa dei Matarrese infatti - sottolineano i legali - dopo aver appreso da organi di informazione che la magistratura si stava interessando alla costruzione di Punta Perotti, in più occasioni cerco di capire, con istanze formali, se i nomi degli autori dei tre edifici di tredici piani ciascuno fossero iscritti nel registro degli indagati. Ma al registro generale non era iscritto alcun procedimento a loro carico, perché il fascicolo - a quanto si è saputo- era contro persone da identificare. Cosi i lavori andarono avanti nella massima tranquillità ma- si fa notare - sarebbero stati fermati prudenzialmente se l'impresa Matarrese avesse avuto notizia dell'avvio di un'inchiesta penale a suo carico. Secondo i difensori, i nomi dei Matarrese furono iscritti nel registro degli indagati poco tempo prima della notifica del provvedimento di sequestro emesso nel novembre '97 dal gip di Bari Maria Mitola. La notizia dell’ eventuale azione giudiziaria nei confronti dei magistrati inquirenti viene confermata dal penalista barese Aurelio Gironda, anch'egli legale dei Mattarese, che sulla presunta omissione dei magistrati non vuole dir nulla se non una frase lapidaria.<<C’è una norma del nostro codice- spiega l’avv.Gironda- che afferma che non impedire il compimento di un evento equivale a cagionarlo>>.

 

 



 

 

 

 

 

Busta
Scrivici
barisera.it
Tutto il materiale in questo sito è copyright 2000 Port@l s.c.ar.l.
Port@l s.c.ar.l non è collegata ai siti recensiti e non è responsabile del loro contenuto