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LETTERA/ L’ing. Ferri risponde a M.Matarrese
Non ho mai definito <industriale>
l’area Punta Perotti
Giuseppe Ferri (25 Giugno 2000)

Dall'ingegner Giuseppe Ferri riceviamo: L'ing Michele Matarrrese, nel corso dell'intervista resa al giornalista Giuseppe De Tomaso, tendenziosamente e subdolamente inserisce il sottoscritto nel contesto di un assurdo e fantomatico <complotto" che gli sarebbe stato tramato contro, denigrando ed offendendo tra l'altro la professionalità e la reputazione del sottoscritto, pur egli sapendo che l'ing. Ferri non è un cosiddetto "... progettista di Valenzano..." (quasi cosi a volerlo paragonare - sminuendolo - alle dimensioni dei più valenti ed altri professionisti cui egli è ricorso e che cita), ma che, nella consulenza tecnica resa ai pubblici ministeri, lo scrivente si qualificava come "direttore dell'ufficio tecnico del comune di Valenzano", in qualità di dipendente di tale Comune che mi onoro di servire da circa 30anni. L'ing. Michele Matarrese afferma che lo scrivente avrebbe avuto "... l'impudenza di definire Punta Perotti zona industriale" e lascia intendere al proposito che il prof. Ing. Dino Borri avrebbe detto il contrario, sicché il P.M dr. Rossi "non avrebbe creduto" al prof. Borri ma avrebbe invece "prestato fede ad un progettista di Valenzano, Ferri..." con tanto chiaramente ponendo a paragone i due consulenti del P.M e volendo cosi lasciar intendere che il P.M. avrebbe preferito il parere di un forse modesto <ingegnere di provincia> rispetto ad un valente docente universitario. Orbene, la verità e ben diversa, essendomi tra l'altro posto su tale argomento anche in dissonanza con il P.M, sicché l'ing. Michele Matarrese di tali sue pubbliche e diffamanti affermazioni a mezzo stampa, su pagina a diffusione nazionale, dovrà opportunamente rendermene conto e ragione nelle sedi dovute ed alle quali mi appresto a ricorrere. Perché consti, l'ing. Ferri nella propria consulenza tecnica ha affermato e "scritto" che la zona in questione, come da Prg di Bari, era ed ancora è "produttiva", e nello specifico destinata ad attività "terziarie", ammettendosi anche residenza nella misura massima del 50% (limite superiore), e poteva cosi considerarsi di tipo "misto", assimilabile quindi alle zone di espansione di tipo C" del D.M n. 1444/68, e cosi non affatto di tipo "industriale", cosa questa che è quindi una pura "invenzione" dell'ing. Matarrese, e che lo stesso potrà verificare semplicemente ben <rileggendo> quanto è in atti, per altro in alcun contrasto con quanto affermato dall'ing. Borri che comunque ha trattato di altre tematiche nella relativa propria successiva consulenza. Circa poi "l'impudenza" con la quale avrei agito, l'ing. Michele Matarrese dovrebbe essere molto più accorto e molto più prudente nell'elargire tali definizioni, che sembra invece gli appartengano, ove solo penso a certi "campanelli" mal suonati e ad un certo "amato" soggetto che ha pure tuonato. Il sottoscritto, in ossequio a disposizioni di legge, ha eseguito in piena onestà intellettuale e libero da qualsiasi condizionamento o complotto di sorta (e forse questo è di fastidio per qualcuno) la consulenza tecnica richiesta e se la stessa non è risultata, cosi come forse preteso, di "gradimento" dei Matarrese, tanto poco importa, dovendosi per l'appunto discuterla nel "merito" e non sul relativo "gradimento" significando comunque che il sottoscritto non era, non è, e non si ritiene certo l'ultimo sprovveduto chiamato in un ipotizzato "complotto", onorandomi invece di essere "apprezzato" da altri, che non siano Matarrese, che ritengono da oltre venti anni di chiamarmi a fornire consulenze tecniche e perizie in similari importanti questioni, tutte finalizzate alla sola ricerca della <verità>, e cosi da parte di quasi tutte le procure delle ex Preture e tribunali di Puglia e di taluni della Basilicata. Se l'ing. Matarrese ritiene che il sottoscritto abbia redatto una falsa consulenza ai magistrati, lo scrivente è pronto a risponderne in ogni sede e luogo in cui egli ritiene, ma di tanto deve assumerne diretta e personale responsabilità. Voglio da ultimo rappresentare all'ing. Matarrese ed ai lettori della "Gazzetta", che le sentenze già emesse, che vanno comunque e sempre rispettate ed osservate, attengono ad un processo che è "penale" e che, se una fattispecie è stata ritenuta "lecita" tanto non significa certo che sia pure sicuramente "legittima" sotto altri profili tecnici/urbanistici/amministrativi, ed interessante sarebbe proposito una verifica, che stranamente però manca o tarda a venire, a causa di "quell'assordante silenzio" di cui qualcuno parla, da parte della Regione Puglia ex art. 49-50 della legge regionale n. 56/80 (verifiche fatte in altri casi, e per molto meno) e che al proposito vi è da registrare che tale "silenzio" sembra pure far maturare termini di prescrizione decennale per poter agire da parte di quest'ultima. Se è vero, cosi come riferisce un legale dei Matarrese che: <... non impedire il compimento di un evento equivale a cagionarlo..", cosa si deve dire della Regione Puglia che, pur chiamata da tanti, non interviene nel merito? Si è in attesa o sono già maturati i relativi termini di prescrizione? O forse anche questo è un complotto?

Giuseppe Ferri

 

 



 

 

 

 

 

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