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Nuovo Corriere Barisera
dal
Corriere
della Sera
da
La Gazzetta del
Mezzogiorno
Album
Fotografico |
Punta
Perotti la voce della città
"La sentenza del giudice di appello è stata chiara
e ha detto che non è stato commesso alcun abuso edilizio
E poi linizio dei
lavori fu ampiamente pubblicizzato con materiale informativo"
Interventi di: Ing. Giuseppe Ferri, Nicola Tullo, Agostino Lancieri, Onorato
Difonzo, Vittorio Polito, Michele Petito (27 giugno 2000)
Da "interessato", come molti altri, ma per ragioni diverse, avevo deciso di
astenermi da qualsiasi pubblica espressione di pensiero inerente l'argomento "Punta
Perotti", tenuto conto che ho avuto modo di occuparmi dell'argomento nella qualità
di consulente tecnico dei magistrati che hanno condotto le indagini che poi hanno dato
luogo alle vicende giudiziarie conseguenti. Il giornalista Rai E. Del Vecchio- con
l'articolo pubblicato il 19-6-2000 mi ha però fatto desistere da tale posizione, con il
suo stimolante invito ad un "dibattito franco". Ritengo di dover rappresentare
che tale "dibattito", al momento, sembra essere ancora prematuro e forse
inopportuno, tenuto conto che non tutte le <istituzioni> si sono ad oggi
pronunciate. Un tale dibattito, deve rispettare comunque le sentenze emesse che, appare
utile precisarlo, sino ad oggi si sono occupate di fattispecie ritenute "penalmente
rilevanti> sotto il profilo ambientale/paesaggistico e non certo sotto specifici a s p
e t t i tecnici/urbanistici/amministrativi, seppur il tutto è intimamente connesso. Nel
merito della travagliata questione, dall'esame della documentazione, mi è sembrato di
poter rilevare che l'intera vicenda, prima ancora che <penale>,dal punto di vista
del sottoscritto presentava aspetti di rilevanza ed amministrativa, ed in generale . di
"cultura urbanistica" formatasi in quel del Comune di Bari, di cui bisognava e
bisogna verificarne la relativa legittimità da parte di chi ancora oggi di competenza: la
Regione Puglia. A parere di chi scrive, non saranno certo i ricorsi a <Roma> che
potranno fare chiarezza sulla questione, ma il tutto, civilmente e secondo legge, e
ragione in sede locale, solo che chi deve: si esprime e faccia il proprio dovere, in nome
di quella "trasparenza" che tutti invocano ma che pochi sembrano applicare.
Abbiamo voluto le Regioni autonome, ed è certo una delusione dover pensare che tali
problemi debbano essere risolti con interventi da Roma, qualunque siano gli organi
istituzionali aditi, tanto dimostrerebbe solo l'incapacità locale ad autogovernarsi. Per
altro, qualunque libero ed onesto pensiero che si esprima su tale argomento, ad oggi,
rischia di essere visto di "parte" ed espone pure chi lo esprime a ripercussioni
personali, come mi è dato constatare anche personalmente. Prescindendo da tanto, voglio
solo rappresentare che, pur di fronte a diverse presunte irregolarità tecniche
amministrative ipotizzate nel corso degli accertamenti penali condotti, in una certa qual
maniera pure evidenziate dalla "Gazzetta", la Regione Puglia non sembra abbia
voluto interessarsi della vicenda, seppur tanto risponde ad un preciso dovere di legge che
la stessa Regione si è data. Si è parlato e sentenziato anche in materia di
<lottizzazione abusiva", ma nessun intervento regionale si è registrato, pur
sussistendo al proposito gli art. 49 e 50 della Legge Regionale n. 56/80 che impongono,
... "entro 30 giorni dalla conoscenza", di avviare procedimenti di verifica di
legittimità di delibere che autorizzano lottizzazioni che non si ritengono conformi a
disciplina urbanistica e che, se tanto viene verificato, le stesse delibere dovrebbero
essere anche annullate, con eventuale poteri sostitutivi della stessa Regione, nel termine
pero di dieci anni dalla loro approvazione, con ogni conseguenza relativa. Laddove si
pensi che tale termine decennale, per la vicenda in esame, non appare essere molto
lontano, forse tanto potrebbe dare una "chiave di lettura" della posizione e di
quell'"assordante silenzio" che taluni vanno denunciando. Consta al
sottoscritto, che per situazioni meno rumorose di <Punta Perotti>, anche su semplici
segnalazioni di cittadini, la Regione Puglia si è sempre attivata nel merito di tali
verifiche, opportunamente sempre intervenendo al fine di richiedere l'applicazione dei
dovuti provvedimenti, anche correttivi. Sarebbe interessante, ad esempio, prima di
qualsivoglia ulteriore valutazione, conoscere se la Regione ritiene che in "Punta
Perotti" siano stati garantiti gli "spazi pubblici a parcheggio" ex D.I.M.
n. 1444/68, e se gli stessi possano ritenersi "spazi privati", vista l'estrema
carenza di tali infrastrutture pubbliche nel Comune di Bari. In caso di risposte negative,
si dovrà allora necessariamente dedurre che l'intera lottizzazione è illegittima e che
tanto avrebbe dovuto a monte vedere fortemente ridimensionare l'intero complesso, con
possibili soluzioni molto diverse da quella attuale a <saracinesca>, e non di poco,
e tanto forse aiuterebbe oggi molti a comprendente perché sussiste quella carenza di
spazi a parcheggi di cui tutti in Città si lamentano, anche in relazione ad altri
pregressi similari, fornendo cosi un utile contributo anche per il futuro sviluppo della
stessa Città di Bari. Ing. Giuseppe
Ferri
Sul "Corriere della Sera" del 13 giugno u.s.
l'architetto Renzo Piano ha rilasciato una intervista incentrata sulla polemica in corso
riguardante i mostri di Punta Perotti. L'illustre professionista esprime idee, tesi,
perplessità, preoccupazione e quant'altro concerne i rapporti tra società ed
istituzioni. Sottolinea il fatto che il suo nome è stato "birbantescamente"
accostato all'intera faccenda mentre invece era stato semplicemente "consultato"
(prima o dopo che i mostri erano stati innalzati?) e ritiene che i primi responsabili
delle colpe, se colpe ci sono, siano i politici e gli amministratori. L'intervistatore
pone un'ultima domanda: i palazzoni di Punta Perotti vanno abbattuti? L'esimio architetto
risponde: "Non chieda a me questa risposta", E una risposta che
francamente può significare molte cose ma, a prescindere da questo, vorrei porre qualche
domanda all'architetto Renzo Piano o a chi per esso (ordine degli ingegneri ed
architetti): Cosa significa Etica? E se tra Etica e legge vi è solo un sottile filo di
demarcazione, l'imper- cettibile divisione da chi doveva essere individuata e strenuamente
protetta? Nicola Tullo
Non esiste già quasi da un decennio uno Statuto comunale? E non vi è prevista la
possibilità di indire referendum propositivi? E stato mai nominato, anche per
questo, il difensore civico, garante dei diritti dei cittadini? E se no, che si aspetta?
Se infatti la questione Punta Perotti riguarda tutta la città, come è in realtà,
perché non promuovere sul caso una consultazione pubblica cittadina? Sono uno dei
tantissimi baresi (quasi tutti direi, perché no?) ai quali quell'<ecomostro crea
disturbo già solo come neologismo. Non ci resta allora che sperare che si possa
contrastare, per poi definitivamente demolire, questo pessimo fenomeno linguistico. Agostino Lancieri
Inaudita! E la notizia su "Punta Perotti" riportata dalla G. M. di domenica 12
giugno, come regalo festivo. Il ministro per l'ambiente Bordon starebbe pensando di
acquistare gli edifici, ivi eretti da Matarrese e compagni, per demolirli. Io, da misero
uomo della strada che paga le tasse, con l'aumento dell'Ici anche quest'anno, mi domando:
Ma come? Prima tali costruzioni si autorizzano in barba alla salvaguardia del paesaggio
(la vista del mare all'infinito fino all'Albania per assicurarsi che arrivino sufficienti
mafiosi esteri) e poi, dopo la sentenza del giudice di appello che praticamente dice non
esserci stato abuso edilizio, candidamente vengono a dirci: si, non dovevano essere
autorizzate tali costruzioni, ma siccome è stato fatto, ora compriamo gli edifici eretti
e demoliamoli, spendendo quattrini del contribuente. Non è che si voglia risfoderare la
teoria keynesiana, ormai superata da un pezzo, secondo la quale per lenire la
disoccupazione si devono costruire cose inutili e poi demolirle? Chi fabbrica e sfabbrica
non perde mai tempo, dice un noto proverbio. E forse per questo che si vuole il
federalismo, soprattutto amministrativo, esteso fino ai comuni. Che io invece temo perché
finche le cose sono regolate in sede nazionale ci sono sempre le altre regioni del nord
che controllano e protestano, mentre da noi molta gente è al di sopra di certe miserie,
atteso che la spocchia abbonda sul nostro mercato. Ed io pago, diceva quel tale, uno delle
poche persone serie conosciute. E le autorità, quelle che contano, vogliono spiegarci
qualche cosa su come le costruzioni in contesto furono autorizzate? Onorato Difonzo
Il complesso di Punta Perotti? Va eliminato quanto prima possibile, poiché rappresenta
una mostruosa costruzione. Ottima la proposta di costituire un fondo per l'abbattimento
della "saracinesca" avanzata dal ministro per l'Ambiente Willer Bordon,
condivisa anche dal ministro dei Lavori Pubblici Nerio Nesi. Anche il Touring Club
Italiano per voce del suo direttore generale, Armando Peres, condividendo la proposta di
abbattimento ha affermato che "L'iter giudiziario e le sentenze vanno rispettati, ma
l'ecomostro di Punta Perotti deve scomparire". Io farei un'altra proposta: poiché i
cittadini di Bari hanno bocciato unanimemente il tramezzo che taglia in due il nostro
lungomare, iniziamo una sottoscrizione volontaria a favore del fondo proposto dal ministro
e farla finita una volta per tutte con questo sconcio. Vittorio Polito
Onorevoli autorità, Egregi signori,
riflettendo sulle varie fasi della vicenda "Punta Perotti", in qualità di
cittadino barese, unitamente al campanilistico desiderio anche di altri investigatori
privati e non, comunque amanti della nostra Bella Città, sono a formulare la presente. -
Premesso che non trattasi di opere abusive (cioè prive delle prescritte Concessioni
Edilizie), ne consegue che quei progetti esecutivi dovrebbero essere stati regolarmente
esaminati ed approvati da tutti gli Organi all'uopo preposti; - visto che l'inizio di quei
lavori fu ampiamente pubblicizzato con materiale illustrativo distribuito non solo a Bari,
e nessuno dei tanti appositi ritenne onesto ed opportuno intervenire in modo fermo ed
ostativo durante gli scavi di fondazione (la questione sarebbe finita lì, in buona pace
per tutti); - tenuto conto che il danno reale, derivante dal c.d. "Ecomostro" è
stato perpetrato contro ed a svantaggio dei baresi; - considerato il lungo tempo ormai
decorso e che potrà ancora trascorrere (in caso di opposizione delle parti) affinché
l'intera questione si risolva realmente e definitivamente; - preso atto che in caso di
acquisizione/abbattimento da parte di Enti pubblici, chi effettivamente ci rimette siamo
noi contribuenti; - considerato, infine, che precedentemente quel versante era trascurato
e noto soltanto per i fatti di cronaca, e che Bari ha invece bisogno di scrollarsi di
dosso gli epiteti ingiustamente attribuitegli e di valorizzare al massimo anche (e non
solo) il proprio litorale, risorsa naturale invidiata da molti, ma non adeguatamente
sfruttata per il nostro benessere. Tutto ciò premesso e considerato, da formare parte
integrante e sostanziale della presente, ritengo equo formulare la proposta che segue, che
potrà essere integrata e sottoposta al parere di tutti i baresi: Le società costruttrici
per poter ultimare le opere de qua si impegnano a realizzare, a proprie cure e spese: a)
bonifica del tratto di mare antistante le costruzioni (da"Pane e Pomodoro al
canalone), riempimento con materiale idoneo e non nocivo per la salute dei cittadini e
relativa sistemazione ad attività balneare, giochi e giardini ad uso pubblico; b)
realizzazione, nella medesima zona, di un porticciolo turistico completo (oltre a goderne
i baresi servirà ad incrementare il turismo che... manca), cosi come originariamente
previsto negli appositi depliant illustrativi di vendita del complesso <Punta
Perotti>.Michele Petino |