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Punta
Perotti/ Willer Bordon "supera" la vicenda giudiziaria: "Non si possono
trasferire su altri livelli problemi, inademoienze e inerzie che riguardano livelli
governativi"
"COMPRIAMO PER ABBATTERE"
La proposta arriva dal Ministro per lAmbiente
Punta Perotti, ovvero una vicenda della quale, a
seconda dei punti di vista, la politica si e interessata troppo o troppo poco. Pareri
opposti. Eppure, a riconsiderare la scansione storica dei fatti legati ai palazzi in
costruzione sul lungomare a Sud di Bari, pare quasi che la politica sia stata tirata per
la giacca in un affare che è assurto all'onore delle cronache per esclusivo merito della
magistratura.
Ma la politica, come dimostra la corsa all'intervento per dire la propria sul caso Punta
Perotti, pare che sia colta in questi giorni da un'incontenibile smania di recuperare il
terreno perduto. E così il neoministro all'Ambiente, Willer Bordon, dichiara in
occasione di un intervento all'assemblea nazionale del Wwf (Worl wildlife foundation) che
è tempo di rompere gli indugi. Quali che siano gli sviluppi della vicenda giudiziaria
(ferma, come si sa, alla definizione dell'appello con assoluzione degli imputati e
restituzione del cantiere), il ministro dichiara che il governo deve farsi carico della
questione.
Bordon fa di più: annuncia che, da domani, ogni giorno potrebbe essere quello buono per
rendere pubblici i provvedimenti che il suo dicastero ha intenzione di adottare da subito
contro le torri di Punta Perotti. "Perché non si può accettare - ha confermato il
ministro - che quella vergogna sia un dato ineluttabile". Tra le possibilità
ventilate dal ministro figura anche quella che "lo Stato acquisti gli edifici per
abbatterli: ci vorrebbe qualche miliardo (Legambiente aveva calcolato qualche tempo fa che
le spese di demolizione non avrebbero superato le poche centinaia di milioni di lire, ndr)
che, in questo caso - secondo Bordon - sarebbe speso bene".
L'intento dichiarato è dunque, sempre lo stesso: la politica o, meglio, lo Stato, si
riappropri di quanto, in questi anni, è invece stato delegato alla magistratura, la quale
ha operato in chiave di supplenza. A tal proposito, Bordon è stato oltremodo esplicito
nellaffermare che "non si possono trasferire su altri livelli problemi,
inadempienze e inerzie che riguardano livelli governativi".
Per evitare che domani si possa riproporre una situazione di vacanza o di miopia,
Legambiente guarda avanti e si preoccupa di mettere sull'avviso oggi, con i cantieri non
ancora aperti, sulla realizzazione di prossime lottizzazioni, nella stessa zona di Punta
Perotti, neanche tanto occulte. "E' inconcepibile - sostiene Massimiliano
Schiralli, presidente regionale di Legambiente Puglia - pensare ad un'ulteriore
cementificazione di questo tratto di costa, ignorando completamente gli enormi impatti
ambientali che verrebbero generati per i già precari ecosistemi della costa".
Che la politica, anche per l'associazione ambientalista; riprenda il ruolo a lei affidato
e, allo stato delle cose, "esprima nei confronti dell'amministrazione comunale di
Bari il proprio dissenso - aggiunge Schiralli - verso qualsiasi, ulteriore intervento a
carattere urbanistico sul tratto di costa in questione, tale da incrementare l'impatto
ambientale sulla costa". Un segnale politico, secondo Legambiente, può già essere
stato dato da parte del ministro ai Beni culturali, Giovanna Melandri, a seguito
della nomina a sovrintendente ai Beni artistici, architettonici, culturali e ambientali
della Puglia, di Mario Antonio De Cunzo, già commissario del piano paesistico
della Puglia e sovrintendente in Campania, dove ha seguito le pratiche della demolizione
dell'hotel Fuenti a Vietri sul mare. "Siamo certi - commenta a tal proposito Giacinto
Giglio, della segreteria regionale di Legambiente - che questa nomina rappresenti una
garanzia e un primo passo affinché il nostro territorio possa essere pienamente tutelato
e che finalmente si arrivi all'adozione del piano paesistico regionale e al completo
superamento della legge regionale 3 del 1998".
Giuseppe Armenise |