La battaglia di Canne
e la campagna annibalica in Puglia
nel contesto della seconda guerra punica

     

Indici

autore Renato Russo

 

edizione

1999 (cartonata)

 

pagine

 736

 

formato

 cm 17 x 24

 

prezzo

 lire 80.000
euro 41,32


UNA FORMIDALE FONTE DI INFORMAZIONE

Questo libro sulla battaglia di Canne rappresenta una formidabile fonte di informazione, grazie alla particolare capacità dell'autore di modulare il racconto dei fatti attraverso i testi disponibili, principalmente quelli di Polibio e di Livio, con quel distacco necessario per far capire che non rappresentano fonti di testimonianza diretta, né tantomeno ufficiale del Senato Romano.
Si pensi solo al fatto che non conosciamo seriamente neppure gli effettivi della battaglia, che sono riportati a 80.000 per sola parte romana secondo una generica modulazione degli effettivi di 4 legioni per circa 5000 soldati cadauna, che poi viene portata a 8 legioni, a propria volta con effettivi raddoppiati; persino Polibio ritiene di non poter fornire dati attendibili, non conoscendo da fonte senatoriale le forze reclutate o assegnate da Roma e dagli alleati, specialmente appuli.
In assenza di prove certe (effettivi, luogo della battaglia, ritrovamenti di sepolture, caduti, prigionieri) abbiamo anche dei richiami sorprendenti, del tipo di 14000 legionari questa sì cifra certa che erano riusciti ad evitare l'accerchiamento e formeranno le famose legioni cannensi prima emarginate e poi autrici della vittoria di Zama tantissimi anni dopo; nulla é riportato sulle truppe degli alleati italici.
In queste condizioni documentarie e storiche Renato Russo ha collezionato un bellissimo libro rilegato di 700 pagine, con un indice che qui riportiamo in allegato, che ci mette a disposizione tutte le informazioni possibili, tralasciando volutamente il lato interpretativo se non per citazioni finali di alcuni autori, sostenuto da una scrittura rapida e accattivante, come si trattasse di un romanzo storico. Il prezzo di 80.000 lire, quanto si presume fossero i legionari romani, corrisponde al valore di un testo da conservare nella propria biblioteca. (Michele Monno)