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CENNI
STORICI
Antico centro peucetico, già molto attivo nel IV sec. a. C., divenne, in epoca romana, un
importante stazione della via Traiana. Sul finire del X sec. il territorio fu devastato
assai duramente dai bizantini, ma si riprese brillantemente al punto che Bitonto riuscì a
trasformarsi in città libera e mantenere la sua autonomia fino al 1317. Da questa data il
suo destino si legò a quello delle diverse casate alla quale andò in feudo. Nel 1734 fu
teatro di una famosa battaglia tra austriaci e spagnoli (oggi rievocata da sfilate in
costume), che mise fine alla dominazione austriaca nel Mezzogiorno. A seguito di questa
battaglia, sotto i Borbone vi fu la formazione del primo quartiere esterno alla cinta
muraria e il nascere della borghesia agraria, che determinò una prosperosa economia
agricola. |
La Cattedrale dedicata a S.
Valentino è stata costruita tra il XII e il XIII secolo, secondo il modello della
Basilica di S. Nicola di Bari. La chiesa ha un'imponente facciata tripartita verticalmente
da lesene, con cuspide e spioventi, ed è aperta da tre portali (quello centrale
magnificamente scolpito con motivi vegetali e scene del Nuovo Testamento), quattro
finestre bifore ed uno splendido rosone fiancheggiato da animali su colonnine pensili;
il fianco meridionale, che si affaccia sulla piazza, presenta l'elegante loggiato a
esafore su colonnine e capitelli a stampella riccamente scolpiti. L'interno è diviso in
tre navate ritmate da colonne e pilastri con semicolonne addossate; della ricca
suppellettile originaria (tra cui l'altare, il ciborio, la recinzione presbiteriale),
dispersa e smembrata dalla bufera di trasformazioni di età barocca, ci restano oggi
testimonianze parziali. Tra queste è di particolare interesse l'ambone, oggi addossato al
pilastro destro di sostegno dell'arco trionfale, ma in origine sistemato tra le ultime due
colonne a sinistra della nave maggiore. Realizzato quasi integralmente in marmo, smontato
nel Seicento e rimontato parzialmente nel secolo successivo, l'ambone bitontino è uno dei
pezzi più celebrati della scultura pugliese, non soltanto per la preziosità arcaizzante
degli intagli, degli intrecci, dei trafori, ma anche per l'iscrizione posta sotto il
lettorino (HOC OPUS FECIT NICOLAUS / SACERDOS ET MAGISTER ANNO MILLESIMO / DUCENTESIMO
VICESIMO / NONO I[N]DICTIONIS SECUNDE) che consegna alla storia il nome dell'artefice (lo
stesso prete Nicola che si firma sul basamento del campanile della cattedrale di Trani) e
la data dell'esecuzione (1229).
L'interesse per l'ambone deriva dalla presenza di una lastra triangolare inserita nel
parapetto della scala, incorniciata da una fascia decorata ad incrostazione, che mostra
un'enigmatica scena profana scolpita a bassorilievo: vi si trovano quattro personaggi in
posizione frontale, inquadrati sotto una fila di archetti, uno seduto e tre in piedi, ed
un uccello piumato (forse un'aquila) al margine inferiore destro.
Tradizionalmente identificati come membri della famiglia sveva, i personaggi potrebbero
rappresentare (partendo dalla figura seduta a sinistra) Federico I Barbarossa
nell'atto di trasmettere lo scettro ad Enrico VI, e di seguito Federico II
ed il figlio Corrado, in una sorta di celebrazione della dinastia; oppure, se la
figura seduta fosse femminile (come sembrerebbe a giudicare dalla pettinatura e dal tipo
di corona), potrebbe trattarsi addirittura della personificazione della città di Bitonto
cui Federico imperatore, il personaggio coronato al centro della composizione,
invia attraverso un messaggero lo scettro, simbolo della sua condizione di città regia, e
cioè posta sotto l'esclusiva autorità del re. |
MONUMENTI E
CHIESE
Il centro storico di Bitonto a pianta di forma
trapezoidale, presenta alcune costruzioni rinascimentali e barocche, tra le quali spicca
il Palazzo Sylos Labini,
dal bel portale gotico-catalano e loggia con bassorilievi del 500. Altri esempi di
residenze gentilizie sono il Palazzo Regna e le residenze signorili dei Sylos-Calò
e Sylos-Sersale.
Peculiarità di Bitonto è il culto dei martiri Cosma e Damiano, i SS.
Medici, ai quali è dedicato un moderno Santuario, meta di un notevole flusso
di pellegrini. Da visitare lAbbazia di S. Leo, di fondazione benedettina, dal
caratteristico chiostro rinascimentale; la Chiesa di S. Francesco dAssisi,
testimonianza di forme e gusti gotici presenti in Puglia già nel XIII secolo; la Chiesa
del Crocifisso, ispirata ad un tempio rupestre medievale. Nel territorio circostante,
caratterizzato dalla produzione intensiva dellolio doliva, sono ubicate
una miriade di chiese rurali medievali con annessa torre, che un tempo costituivano il
punto di riferimento religioso di antichi casali oggi scomparsi. Tra queste vanno
ricordate S. Croce, Torre Cela, S. Gregorio, S. Demetrio, S.
Eugenio, S. Maria di Cesano, S. Aneta, Torre S. Croce, S.
Eustachio, S. Basilio.
MUSEI
Museo Civico "E.
Rogadeo" (artistico-archeologico)
Museo Pinacoteca "
Monsignor Aurelio Marena" (artistico)
Museo delle Tradizioni
Popolari (etno-antropologico) |
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