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BITONTO

ab. 53.772
esten.173 kmq
alt. 118 m
CAP 70032
17 km da Bari

***

Importante e dinamico centro agricolo dell’entroterra, tra i maggiori produttori di pregiato olio d’oliva. Il suo centro storico, ricco di chiese e monumenti, costituisce un suggestivo itinerario d’arte romanica.

Sacro & Profano

punto.gif (855 byte)Rappresentazioni dei Misteri (marzo/aprile,Venerdì Santo e Sabato Santo)
punto.gif (855 byte)Fiera di S. Leone (6 aprile) Manifestazione tradizionale citata dal Boccaccio nel "Decameron"
punto.gif (855 byte)Festa della Madonna Immacolata
(26 maggio) Celebrazioni religiose e civili per la festa patronale
punto.gif (855 byte)Sagra dei SS. Medici

(terza/quarta domenica d’ottobre)
punto.gif (855 byte)Sagra dell’uva (settembre-ottobre)
Si svolge a Mariotto, frazione di Bitonto
punto.gif (855 byte)Presepe vivente (dicembre)
A Palombaio, frazione di Bitonto
             

CENNI STORICI
Antico centro peucetico, già molto attivo nel IV sec. a. C., divenne, in epoca romana, un importante stazione della via Traiana. Sul finire del X sec. il territorio fu devastato assai duramente dai bizantini, ma si riprese brillantemente al punto che Bitonto riuscì a trasformarsi in città libera e mantenere la sua autonomia fino al 1317. Da questa data il suo destino si legò a quello delle diverse casate alla quale andò in feudo. Nel 1734 fu teatro di una famosa battaglia tra austriaci e spagnoli (oggi rievocata da sfilate in costume), che mise fine alla dominazione austriaca nel Mezzogiorno. A seguito di questa battaglia, sotto i Borbone vi fu la formazione del primo quartiere esterno alla cinta muraria e il nascere della borghesia agraria, che determinò una prosperosa economia agricola.

LA CATTEDRALE

cattedraleLa Cattedrale dedicata a S. Valentino è stata costruita tra il XII e il XIII secolo, secondo il modello della Basilica di S. Nicola di Bari. La chiesa ha un'imponente facciata tripartita verticalmente da lesene, con cuspide e spioventi, ed è aperta da tre portali (quello centrale magnificamente scolpito con motivi vegetali e scene del Nuovo Testamento), quattro finestre bifore ed uno splendido rosone fiancheggiato da animali su colonnine pensili;   il fianco meridionale, che si affaccia sulla piazza, presenta l'elegante loggiato a esafore su colonnine e capitelli a stampella riccamente scolpiti. L'interno è diviso in tre navate ritmate da colonne e pilastri con semicolonne addossate; della ricca suppellettile originaria (tra cui l'altare, il ciborio, la recinzione presbiteriale), dispersa e smembrata dalla bufera di trasformazioni di età barocca, ci restano oggi testimonianze parziali. Tra queste è di particolare interesse l'ambone, oggi addossato al pilastro destro di sostegno dell'arco trionfale, ma in origine sistemato tra le ultime due colonne a sinistra della nave maggiore. Realizzato quasi integralmente in marmo, smontato nel Seicento e rimontato parzialmente nel secolo successivo, l'ambone bitontino è uno dei pezzi più celebrati della scultura pugliese, non soltanto per la preziosità arcaizzante degli intagli, degli intrecci, dei trafori, ma anche per l'iscrizione posta sotto il lettorino (HOC OPUS FECIT NICOLAUS / SACERDOS ET MAGISTER ANNO MILLESIMO / DUCENTESIMO VICESIMO / NONO I[N]DICTIONIS SECUNDE) che consegna alla storia il nome dell'artefice (lo stesso prete Nicola che si firma sul basamento del campanile della cattedrale di Trani) e la data dell'esecuzione (1229).
L'interesse per l'ambone deriva dalla presenza di una lastra triangolare inserita nel parapetto della scala, incorniciata da una fascia decorata ad incrostazione, che mostra un'enigmatica scena profana scolpita a bassorilievo: vi si trovano quattro personaggi in posizione frontale, inquadrati sotto una fila di archetti, uno seduto e tre in piedi, ed un uccello piumato (forse un'aquila) al margine inferiore destro.
Tradizionalmente identificati come membri della famiglia sveva, i personaggi potrebbero rappresentare (partendo dalla figura seduta a sinistra) Federico I Barbarossa nell'atto di trasmettere lo scettro ad Enrico VI, e di seguito Federico II ed il figlio Corrado, in una sorta di celebrazione della dinastia; oppure, se la figura seduta fosse femminile (come sembrerebbe a giudicare dalla pettinatura e dal tipo di corona), potrebbe trattarsi addirittura della personificazione della città di Bitonto cui Federico imperatore, il personaggio coronato al centro della composizione, invia attraverso un messaggero lo scettro, simbolo della sua condizione di città regia, e cioè posta sotto l'esclusiva autorità del re.

MONUMENTI E CHIESE
Il centro storico di Bitonto a pianta di forma trapezoidale, presenta alcune costruzioni rinascimentali e barocche, tra le quali spicca il Palazzo Sylos Labini, dal bel portale gotico-catalano e loggia con bassorilievi del ‘500. Altri esempi di residenze gentilizie sono il Palazzo Regna e le residenze signorili dei Sylos-Calò e Sylos-Sersale.
Peculiarità di Bitonto è il culto dei martiri Cosma e Damiano, i SS. Medici, ai quali è dedicato un moderno Santuario, meta di un notevole flusso di pellegrini. Da visitare l’Abbazia di S. Leo, di fondazione benedettina, dal caratteristico chiostro rinascimentale; la Chiesa di S. Francesco d’Assisi, testimonianza di forme e gusti gotici presenti in Puglia già nel XIII secolo; la Chiesa del Crocifisso, ispirata ad un tempio rupestre medievale. Nel territorio circostante, caratterizzato dalla produzione intensiva dell’olio d’oliva, sono ubicate una miriade di chiese rurali medievali con annessa torre, che un tempo costituivano il punto di riferimento religioso di antichi casali oggi scomparsi. Tra queste vanno ricordate S. Croce, Torre Cela, S. Gregorio, S. Demetrio, S. Eugenio, S. Maria di Cesano, S. Aneta, Torre S. Croce, S. Eustachio, S. Basilio.

MUSEI

Museo Civico "E. Rogadeo" (artistico-archeologico)

Museo Pinacoteca " Monsignor Aurelio Marena" (artistico)

Museo delle Tradizioni Popolari (etno-antropologico)


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