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CANOSA |
ab. 31.240
esten.150 kmq
alt. 105 m
CAP 70053
76 km da Bari
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Graziosa cittadina della Puglia situata su una collina a
dominio del Tavoliere meridionale, a destra del fiume Ofanto. Uno dei centri più popolosi
della regione, la città occupa un posto di grande rilievo, principalmente nel settore
dell'agricoltura e del commercio dei prodotti da essa derivanti (uva, olive, mandorle).
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Sacro & Profano
Sagra delle Frittelle e del Calzone di Canosa (febbraio)
Processione
Vivente (marzo/aprile, Sabato Santo)
Fiera di Canosa (14-21
maggio) 105a edizione, prodotti agricoli, bestiame, artigianato
Festa di San Sabino (31
luglio-1-2 agosto) Celebrazioni religiose e civile per onorare il Santo Patrono
Sagra della Percoca (15
agosto)
Sagra del vino Canusium DOC (10
novembre)
Le "Fanove" (24
novembre-24 dicembre) Falò tradizionali dei giorni di vigilia nei vari quartieri |
Itinerario archeologico
di Canosa di Puglia |
La nascita di Canosa avvenne nei pressi del fiume Ofanto fra il VII e
il VI sec. a.C., ma sono state rinvenute alcune tracce che fanno pensare a presenze umane
sin dal 1400 a.C. Da piccolo villaggio di capanne, Canosa raggiunse il suo massimo
splendore nell'età ellenistica grazie ai frequenti contatti con la civiltà greca.
In breve tempo si sviluppò notevolmente l'artigianato locale favorendo rapporti
con Roma e tutta l'Italia meridionale.
Fu alleata di Roma nella famosa Battaglia di Canne,
ma in seguito ad una ribellione venne punita e ridotta a semplice Municipio, continuò
comunque l'artigianato ed in particolare la produzione della lana rossa di Canosa,
nota per essere utilizzata prevalentemente come abbigliamento per i soldati.
Dal VI sec. d.C. la città fu sconvolta prima dalla guerra grecogotica, in seguito
dall'invasione longobarda e infine fu distrutta dai saraceni nel IX sec. d.C.
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LA
CATTEDRALE DI SAN SABINO |
Se la datazione dell'edificio è incerta, sicura è invece la sua
consacrazione avvenuta nel 1101 e la sua dedicazione a S. Sabino, vescovo dell'antico
municipio di Canosium nel VI sec. che qui fu sepolto. Delle murature originali resta
l'abside aperta da tre grandi monofore e un tratto della testata del transetto destro. La
facciata primitiva fu abbattuta intorno al 1885, |
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mentre venne risparmiato il portale architravato di
marmo greco, trasferito sulla nuova facciata. All'interno ha subito varie manomissioni, ma
resta lo schema originario: tre navate di cui la centrale coperta da due cupole a
baldacchino in asse. Una particolare attenzione meritano le diciotto colonne di spoglio e
i relativi capitelli, in parte di spoglio e in parte scolpiti appositamente per la
cattedrale. Sotto il presbiterio si estende la cripta a tre navate divise da sei colonne.
La navata centrale è coperta a botte, le laterali a vela. I capitelli corinzi, con
aquilette ad ali spiegate, sono ascrivibili al sec. V. Sempre all'interno troviamo due
pregevoli opere dell'XI sec.: il pulpito e la cattedra vescovile. Il primo opera di
Acceptus ha una struttura semplice: una cassa quadrata poggiante su quattro pilastrini
ottagonali con capitelli a fogliame stilizzato. La seconda, collocata dietro l'altare
maggiore, è opera di Romualdo, come testimonia uniscrizione all'esterno del
bracciolo sinistro. Il sedile con alto schienale cuspidato è sostenuto da due elefanti
che sembrano incedere frontalmente. Uscendo per la porta laterale aperta nella testata sud
del transetto, troviamo la Tomba di Boemondo: si tratta di un mausoleo quadrato
sormontato da una cupola su un tamburo ottagonale. L'interno, totalmente disadorno mostra
solo due capitelli del sec. XI. Sull'ingresso la pregevole porta bronzea con imposte
asimmetriche. |
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