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CENNI STORICI |
La città ha
origini antichissime. C'è persino un menhir, risalente a 4000 o forse 5000 anni
fa, testimonianza unica della preistoria nel territorio di Cassano. All'età classica
risale, invece, la sua fondazione. Cassano forse fu proprietà della nobile famiglia
romana Cassia. Da queste parti c'era anche la Ca Jani, la casa di Giano,
cioè il tempio sacro al dio Giano. Da qui il nome di Cassano, diventata poi, nel 1862,
Cassano delle Murge. Il suo simbolo civico rappresenta la Madonna dell'Assunta in
cielo, incoronata da due angioletti, titolare della Chiesa Madre dell'Assunta e
dell'Arcidiocesi barese.
Da Vedere
Il centro storico è tutto un andirivieni di vicoli e
stradine, che si incontrano e si intrecciano, si aprono e si chiudono in corti e cortili.
E degno di visita il Palazzo Miani-Perotti, costruito nel 1763 su progetto
del celebre architetto di Cassano, Vincenzo Ruffo, che fu allievo del Vanvitelli
e diresse i lavori alla Reggia di Caserta.
Tra le chiese e gli edifici religiosi meritano certamente una visita la sconsacrata
chiesetta di Santa Maria dei Martiri, con abside, innalzata nel 1347 ad opera
dell'arcivescovo Bartolomeo Carafa, il cui stemma è tuttora visibile
sull'architrave della stessa cappella. Degne di nota anche la Cappella di Santo Stefano,
con il tipico portale ad archivolto gotico del tardo '300, e la Chiesa di San Giuseppe,
con un bellissimo altare ligneo con edicola, e tela raffigurante la Sacra Famiglia con
Gioacchino ed Anna. La Chiesa del Santissimo Crocifisso risale al 1611, la
cripta è sicuramente protoromanica e in pietra rustica a vista. Qui la tradizione
racconta che predicò l'apostolo Pietro, quando giunse in Puglia, e che in questo luogo ci
fosse l'antico tempio di Giano. A qualche chilometro dal centro abitato, in campagna, c'è
la Chiesa di Santa Lucia. La chiesa più sontuosa è la Matrice intitolata a
Santa Maria Assunta, completamente rifatta nel 1858, ma con un originale campanile
del 1347. La chiesa madre si affaccia sulla piazza principale, alla pari della seicentesca
chiesa di San Nicola e della Torre Civica del 1897, costruita in severo
stile neoromanico. Ottocentesco anche il Palazzo Municipale che ospita, ancora
oggi, il governo cittadino. |
SANTUARO E CONVENTO DI
SANTA MARIA DEGLI ANGELI |
Risale al 1469. L'interno è a navata
unica. Ben poco si riconosce della struttura originaria della chiesa. Gli anni,
l'abbandono nel 1808, per la soppressione napoleonica, e nel 1866, hanno portato notevoli
danni alla chiesa e alle opere d'arte in essa conservate. Le pareti e gli arredi sono
storia quasi dei nostri giorni, quando nel 1935 i Padri Agostiniani presero la custodia
del santuario, ristrutturandolo completamente.
Il settecentesco Cappellone del Crocifisso custodisce un meraviglioso altare del
'600, in legno dorato. Prende il nome dal mirabile Crocifisso ligneo
quattrocentesco con sul fondo le immagini di Maria e di Giovanni. In basso il tabernacolo,
di fra Giuseppe da Soleto, ha la forma di un tempietto in miniatura. Sugli altri
altari, il quadro dell'Immacolata tra schiere di Angeli, e dall'altra parte Sant'Antonio
in preghiera davanti alla Madonna, ed un'Annunciazione. Il
vero tesoro della Chiesa di Santa Maria degli Angeli è rappresentato dal Presepio,
con Madonna, San Giuseppe e Gesù Bambino all'interno di una grotta con angeli, bue e
asinello. Le statue vennero scolpite da un artista del luogo, Paolo da Cassano, nei
primi anni del '500.
Il punto dove più si concentra lo sguardo è senza dubbio l'altare maggiore,
completamente risistemato, utilizzando un tempietto in legno dorato del '700, con
al centro la statua con la Madre e il Bambino vestiti di bianco e con
Angeli attorno. È di bottega locale, del 1829, e viene portata in processione nella festa
patronale. Attraverso una piccola scala si scende nella cripta e nella grotta della
Vergine. Gli ambienti sono tutti ricoperti di marmo e sono di epoca recente. In questo Sacrario
sono ricordati i caduti di Cassano della Prima Guerra Mondiale. Scendendo ancora si arriva
nella Grotta della Vergine. Siamo al di sotto della chiesa principale, all'interno
di una cavità carsica ricca di stalattiti e resti fossili, ossa in maggior parte,
depositatesi negli strati di calcare, milioni di anni fa. Una grotta normalissima se non
fosse per il culto che risale addirittura al 1250. Si racconta che fu proprio un pio
sacerdote di Cassano, molto devoto alla Madonna, a scoprire questa immagine dipinta
sulla roccia, a seguito di una triplice visione rivelatrice. L'affresco, o meglio la
tempera su intonaco, è stato più volte ritoccato e ridipinto, tanto da aver perso
l'immagine di un tempo. È un'immagine molto venerata e che richiama pellegrini, non solo
da Cassano. All'acqua che trasuda da queste pareti, specie dall'affresco, sono legati
molti eventi miracolosi avvenuti in questo luogo, La grotta, per un certo periodo, fu
murata e utilizzata come cisterna d'acqua. Nel 1855 fu però svuotata e riaperta al culto.
Da queste parti visse, per dodici anni, a partire dal 1444, anche il Beato Giacomo da
Bitetto che lasciò il suo bastone, che la leggenda dice, trasformato nel pioppo
secolare. Il Faro votivo mariano ricorda il punto in cui, sin dal 1482, si
accendeva, ogni sera, un grosso falò che era guida sicura per i naviganti che cercavano
il porto di Bari. Nel 1954 i Padri Agostiniani vollero costruire un vero e proprio faro,
per illuminare a tutti il cammino del viandante verso Dio e Maria. |
LA FORESTA MERCADANTE e le GROTTE |
Nel territorio di Cassano Murge si estende per oltre 1243
ettari un bosco rigoglioso, la Foresta Mercadante, che è sorta quasi per caso, tra il
1928 e il 1933, piantando pini, querce e alberi d'alto fusto, per contenere il
ruscellamento delle abbondanti piogge, primaverili o autunnali. A due chilometri
dall'abitato, in un'ampia dolina, si apre nel terreno una profonda voragine che scende in
una delle grotte più profonde di Puglia: è la Grave di Pasciuddo, un unico grande
pozzo che va giù per ben 150 metri, ancora, in gran parte inesplorato, visitabile
soltanto da parte di speleologi. Si può esplorare un'altra grotta, detta Grotta di
Cristo, scoperta, la prima volta, nel 1600, ricchissima di stalattiti e stalagmiti. È
un ipogeo con sviluppo orizzontale che, con diramazioni principali e secondarie si
prolunga per un centinaio di metri. Assieme alla grotta Nisco, alla grotta del
Lupo, la grotta di Cristo è oggetto di visita ed esplorazioni, chiaramente con
guide ed accompagnatori. |
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