Si narra che mentre Caio Mario navigava nel mare Adriatico, lasciò partire il suo falchetto alla ricerca di un approdo, il volatile si sarebbe posato su unerta scogliera, a picco sul mare. Polignano a Mare va identificata con lantica Neapolis che, in realtà, si ritiene sia sorta su un centro preesistente, intorno al IV secolo a.C., su iniziativa di Dionigi, tiranno di Siracusa, per rendere più sicura la navigazione verso il mar Ionio. Vi sono testimonianze dalla preistoria, con le stazioni paleolitiche (Grotta dei Colombi e dei Ladroni in località Ripagnola) e soprattutto con quelle neolitiche, a cominciare dallinsediamento archeologico di Santa Barbara. Fiorente centro commerciale sin dalletà romana, come transito di merci e persone dirette in Oriente, attivo nel periodo bizantino e longobardo, allorché si sviluppo una vera struttura municipale, Polignano fu sede di vescovado sin dal VII secolo d.C. e lo rimase fino allinizio del XIX secolo, quando fu accorpata alla diocesi di Monopoli. Da allora in poi subì le varie dominazioni che si alternarono sulla nostra terra. NATURA E MORFOLOGIA Da Nord a Sud, dopo un paio di chilometri di costa bassa, la costa prosegue con un tratto a falesia, ricco di insenature più o meno ampie (cale) e grotte naturali: Grotta Palazzese, Grotta dei Colombi, Grotta della Foca e Grotta Ardito, tra le più note. Dal punto di vista geologico, affiorano formazioni di epoca terziaria (formazioni marine del Calcare di Bari, di Altamura e Mola, appartenenti al Cretaceo superiore) e quaternaria (formazioni marine pleistoceniche dei Tufi delle Murge e depositi continentali olocenici), con abbondanti resti fossili. L'alta permeabilità delle rocce fa sì che la circolazione delle acque avvenga per lo più nel sottosuolo. L'unico aspetto dell'idrografia superficiale è costituito dalle lame, solchi d'incisione torrentizia, percorsi da acque meteoriche solo in occasione di forti piogge - con sviluppo generalmente perpendicolare alla linea di costa - di dimensioni maggiori (Cala Incina, Bagiolaro, Carbonelli, Lamafico, Santa Candida, Baldassarre, Macchialunga) o minori (Pozzo Vivo, Monticello, Cala Sala o Portacola, Cala Messa, Sant'Oronzo o Monachile, Cala Paura, Lapilli, Torre Ciaffatta, Cala San Giovanni e Pozzo Cavalieri). Il clima è quello tipico delle aree costiere mediterranee, con inverni miti e piovosi ed estati calde e secche. La temperatura media annua è di 15/17 °C, con minima in gennaio (7°) e massima in agosto (25/26 °C) e notevoli escursioni termiche medie, sia diurne che annuali (19/20 °C). Le piogge sono meno intense in estate (50/70 mm.), più frequenti nel semestre autunno-inverno (500/700 mm.), con possibilità di temporali grandiniferi; è ricorrente la formazione della brina mentre sono piuttosto rare le nevicate, limitate per lo più al bimestre gennaio-febbraio. Le condizioni climatiche condizionano la vegetazione che, lungo il litorale (sino a 200 m. di altitudine), è costituita soprattutto da alberi sempreverdi, con querce (leccio e roverella) ed ulivi e specie appartenenti alla macchia mediterranea, rappresentata da alberi bassi (arbusti) e cespugli sempreverdi, fitti e spesso spinosi. In prossimità della costa, dove maggiore è l'umidità, non è raro incontrare erbe di tipo palustre (canne, erbe semiacquatiche). Oltre i 200 metri sono presenti boschetti misti o puri di fragno. La coltivazione intensiva della terra ha ridotto sensibilmente la superficie coperta da boschi ed ha addolcito la pendenza dei rilievi con dei terrazzamenti, recuperando zone impervie e limitando a volte le caratteristiche funzionali delle lame. CENTRO STORICO Suggestive stradine, piccole case e corti imbiancate dalla calce, incantevoli terrazze a strapiombo sugli scogli, fanno del centro storico di Polignano a Mare una meta turistica di primordine. Varcato l'Arco Marchesale, l'antica porta della città, ci si immette nella Piazzetta Fulvia Miani Perotti, nobildonna, scrittrice, discendente dei signori di Polignano, proprietari del Palazzo del Feudatario, posto sulla destra. Di fronte ad esso, il Palazzo del Governatore. A sinistra, in via Mulini, il Palazzo Pino Pascali, luogo di incontri culturali ed artistici, e la barocca Chiesa del Purgatorio, costruita sul sito della Cappella di San Martino, luogo di sepoltura di coloro che, per vari motivi, non potevano essere accolti all'interno delle chiese. Piazza Vittorio Emanuele II, l'antica Piazza dell'Orologio, è dominata dalla Chiesa Matrice, in austero stile romanico pugliese, dedicata nel 1295 a Santa Maria Assunta, fu a lungo cattedrale. La Chiesa Matrice vanta un massiccio campanile a forma quadrangolare, la cui superficie è costituita da una cappella che ospita il pregevolissimo presepe artistico di Stefano da Putignano. L'altra grande piazza del borgo antico è San Benedetto ricavata dalla demolizione del monastero benedettino nel 1932. Percorrendo i vicoli si giunge alle logge, balconate a strapiombo sul mare: da Santa Candida, in fondo a via Mulini, fino al bastione Santo Stefano, alle spalle dell'antica Chiesetta omonima.
Antico fulcro delle attività commerciali di Polignano con l'Oriente e le altre città adriatiche, il Villaggio di S. Vito (il cui nome si rimanda all'approdo di una navicella della principessa Florenza, recante il corpo di San Vito) sorge a tre chilometri dal centro abitato, proseguendo sulla strada per Bari. In un particolare complesso abbaziale benedettino (voluto dai Normanni), nelle vicinanze di alcune splendide spiagge (San Giovanni e San Vito), caratterizzato dalla presenza di un convento (dal 1866, proprietà della famiglia La Greca), si scorgono una pregevole loggia cinquecentesca e una chiesa, dall'interno scandito in tre navate (separate da pilastri rettangolari), di cui quella centrale racchiusa da caratteristiche cupole in asse. L'antico sistema difensivo del complesso abbaziale è attualmente costituito da una pregevole torre-masseria, risalente al sec. XVI. |
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